Se devo dare una datazione dello stato embrionale della NWA Coppa Italia allora posso dire con certezza che le prime idee risalgono al settembre 2021 quando la curiosità e voglia di dare il mio contributo al movimento del nordic walking mi spinge a partecipare, per la prima volta da atleta agonista, ad una competizione. Negli anni precedenti mi ero limitata ad insegnare la disciplina e a giudicare le competizioni, ma qualcosa mi ha spinto a pensare che avrei dovuto partecipare da atleta per poter comprendere.
“E da quel giorno le idee non si sono più fermate.”
Di solito ci capita di parlare di nordic walking praticato per salute. Ormai sono davvero molte le occasioni dove incontriamo tecnici esperti in convegni medici che ci elencano le mille virtù e i benefici per chi pratica questa attività fisica quotidianamente. Io stessa nell’ormai lontano 2018 presentai, coadiuvata da medici di lunga esperienza, neurologi, ortopedici e medicina generale, in Regione Lombardia, il convegno “La Salute Vien Camminando” dove parlammo del potere terapeutico del nordic walking.
Ma di sentir parlare dell’aspetto sportivo è davvero difficile, mi capita spesso di leggere critiche e scetticismo a profusione sulle competizioni di nordic walking ma credo sia più un problema di mancanza di conoscenza e soprattutto di lungimiranza.
Abbiamo bisogno di fare movimento, lo dice a gran voce la comunità medico scientifica, quindi credo che ci sia ancora molto che possiamo fare per scoprire l’altra faccia del nordic walking. Certo non dobbiamo lasciare che le competizioni siano occasioni di improvvisazione così come non mi piace assistere a competizioni trasformate solo in grandi numeri perdendo di vista l’obiettivo principale, ovvero sviluppare tutto il movimento sportivo con consapevolezza.
Un giorno un caro amico, presidente di una società sportiva con la quale condividiamo gli allenamenti sulla pista, parlando di nordic walking mi ha detto: -“Angela, scusa se mi permetto ma siamo amici e so che non ti offendi… ma tu sei una visionaria”-
e per la sua incredulità la mia risposta è stata: – “Tommy, invece il tuo è un complimento, lo so che sono una visionaria, ma il futuro appartiene a chi sa sognare.”- Angela Cacamo
“Il futuro appartiene a chi sa sognare” Angela Cacamo
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